Icone del design: Tolomeo di Artemide

by - febbraio 16, 2018


Abbiamo deciso di iniziare una nuova rubrica dedicata ai più interessanti prodotti di design dell'illuminazione, lampade che magari siamo abituati a vedere ovunque e di cui troviamo che sia bello saperne qualcosa di più, alle volte approfondendo la storia di come sono nati certi prodotti si scoprono storie assolutamente affascinanti.

Scelta quasi obbligata iniziando una nuova serie di articoli è una icona intramontabile del design:
Tolomeo di Artemide


Tolomeo è una di quelle icone della storia del design che quasi ogni architetto vorrebbe aver realizzato, disegnata per Artemide oltre trenta anni fa Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina e vincitrice del Compasso d'oro nel 1989, Tolomeo ha un design sottilmente ironico con struttura perennemente in equilibrio grazie a snodi e tiranti.

In realtà disegnando una nuova lampada De Lucchi si confrontava con la Naska Loris, Fontanarte la classica lampada norvegese da disegnatore (derivata a sua volta dalla inglese Anglepoise - 1932) e soprattutto con la celeberrima Tizio di Richard Sapper del 1970 sempre di Artemide (di cui parleremo) con la differenza che, mentre per ottenere un design essenziale Tizio nasconde un trasformatore nella base e utilizza la struttura come conduttori di corrente per alimentare una lampada alogena, Tolomeo è pensata per ospitare le più comuni lampadine ad incandescenza quindi ha il filo.


"non volevo che fosse a vista, ma che fosse integrato dentro la lampada [...]
in realtà il meccanismo è nato osservando i pescatori che pescano con la lenza. […] Mi sembrava intelligente che, con un piccolo braccio di leva e un cavo, si potesse sospendere un’asta alla quale attaccare qualche cosa. Quello era il riferimento che avevo in mente
"

ha rivelato De Lucchi in un’intervista su Lighting Fields n. 6 di Artemide lo scorso gennaio.

"Tolomeo, all’epoca non si chiamava ancora così, perché il nome è stato deciso la notte prima che venisse presentata al Salone del Mobile. Ernesto Gismondi faceva ogni anno una lista di nomi, e Tolomeo ci sembrava il personaggio più adatto a rappresentare la lampada, perché era un astronomo, un matematico, insomma era quello più adatto all’idea di una mentalità scientifica"

Una scelta che ha reso la lampada più versatile nelle sue declinazioni che sono ormai una vera famiglia che va dalla prima versione da Tolomeo da tavolo, alle varie misure da parete, da sospensione fino alla Tolomeo Terra una divertente piantana oversize,
Negli anni sono state realizzate in vari colori e con varie finiture, dall'originale alluminio, alle teste in carta e tessuto per le abat-jur che la hanno resa in qualche modo più "domestica" alla recentissima versione dorata, Micro Gold, realizzata in edizione limitata per il trentennale  lo scorso anno.





History of design: Tolomeo by Artemide

We decided to start a new section dedicated to the most interesting lighting design products, lamps that we are accustomed to seeing everywhere and of which we find it nice to know something more, sometimes deepening the history of how certain products were born. they discover absolutely fascinating stories.

An almost obligatory choice starting a new series of articles is a timeless icon of design:
Tolomeo by Artemide Tolomeo is one of those icons of the history of design that almost every architect would like to have made, designed for Artemide over thirty years ago Michele De Lucchi and Giancarlo Fassina and winner of the Compasso d'Oro in 1989, Tolomeo has a subtly ironic design with perennial structure in balance thanks to joints and rods.

In fact, designing a new lamp De Lucchi compared with Naska Loris, Fontanarte, the classic Norwegian designer lamp (derived from the English Anglepoise - 1932) and above all with the famous Tizio by Richard Sapper of 1970 also by Artemide (of to which we will speak) with the difference that, while to obtain an essential design, Tizio hides a transformer in the base and uses the structure as current conductors to power a halogen lamp, Tolomeo is designed to accommodate the most common incandescent light bulbs so, it has the wire.

"I did not want it to be on sight, but to be integrated into the lamp [...] in reality the mechanism was born observing the fishermen who fish with the line. [...] It seemed smart to me that, with a small lever arm and a cable, you could suspend a rod to which to attack something. That was the reference I had in mind"
revealed De Lucchi in an interview on Lighting Fields n. 6 of Artemide last January.

"Tolomeo, at the time was not yet called that, because the name was decided the night before it was presented at the Salone del Mobile Ernesto Gismondi made each year a list of names, and Ptolemy (Tolomeo) seemed to us the most suitable character to represent the lamp, because he was an astronomer, a mathematician, in short, he was the one most suited to the idea of ​​a scientific mentality"

A choice that has made the lamp more versatile in its variations that are now a real family that goes from the first version from Tolomeo table, to various wall sizes, from suspension to the Tolomeo Terra, an amusing oversized floor lamp, Over the years they have been made in various colors and with various finishes, from the original aluminum, to the paper and fabric heads for the abat-jur that have made it somehow more "domestic" to the recent versionedorata, Micro Gold, made in edition limited for the thirtieth anniversary last year.

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